I PRIMI 20 ANNI DELLA CASA DEL POPOLO

(tratto dalla pubblicazione "Vent'Anni della Casa del Popolo 1950-1970")

I Vent'anni della Casa del Popolo di Casellina 1950-1970 vent'anni di storia della Casa del Popolo di Casellina che si accomuna ai vent'anni di storia del movimento operaio dalla resistenza ai giorni nostri. L'ondata d'entusiasmo che si ebbe fra la popolazione lavoratrice, in tutta Italia, e quindi anche qui a Casellina subito dopo la guerra di Liberazione fu all'origine di questo sodalizio. Un sodalizio popolare, voluto e costruito pezzo su pezzo dai soci lavoratori, quale centro di vita associativa, ricreativa e politica, dove fosse possibile I'incontro continuo e la discussione agguerrita sulle gioie e i dolori del movimento operaio. Vent'anni di vita non facile, costellati di battaglie come quella condotta per salvarla dalla soppressione della legge Scelba, dalla gestione paralizzante dell'Enal, dalla nascita e dalla crescita dell'ARCl, dal salto di qualità che oggi í tempi diversi impongono alle nostre Case del popolo per soddisfare gli impegni sempre più pressanti di " argine ' e di " alternativa " ad una società capitalistica sempre più discriminante ed oppressiva per i lavoratori. Dal 1950, anno in cui i soci si riuniscono per la prima volta nel primo piccolo e modesto circolo ricreativo di Via Casellina, la Casa del Popolo si amplia, segue i tempi che cambiano nell'aumento delle strutture. Casellina era un piccolo paese, frazione in mezzo ai campi del comune di Scandicci; oggi è città, anzi, ciò che oggi è più significativo dal punto di vista sociale, Casellina è divenuta un grande sobborgo periferico dell'aggregato urbano di Firenze. La Casa del Popolo cresce con le esigenze della popolazione che vi risiede attorno. Rimane però il significato politico della presenza del circolo a Casellina, con tutta I'importanza che tale significato ricopre nella tradizione e nella realtà del movimento associativo dei lavoratori in Toscana. Per questo occorre che il ventennale non sia riconosciuto soltanto come un anniversario qualsiasi, esso significa un ripensamento ed un rilancio di ciò che si è fatto e di quello che si deve fare e che il vivere giorno per giorno può far dimenticare o passare in sott'ordine. Occorre riprendere ad intensificare le tradizioni storiche più significative che costituirono la base delle case del popolo in uno sforzo continuo di lotta che il movimento operaio non ha mai abbandonato. Occorre. certo. che non aumenti soltanto la cubatura dell'edificio, ma aumenti di pari passo e molto di più la vitalità politica delle iniziative che si tengono nell'ambito del sodalizio, il peso sociale della sua presenza nel quartiere, la responsabilità di guida delle nuove e vecchie generazioni che ad esso si affacciano, nello sforzo continuo di una lotta comune per la trasformazione socialista della società. Allora Ia casa del Popolo diviene un centro di attività molteplici, come molteplici sono le esigenze di una popolazione come quella casellinese. Attività che vanno dal teatro, al cinema alternativi; dal turismo dei lavoratori allo sport per i giovani che non ricalchi quello spettacolare della società dei consumi; dal dibattito sui fatti nazionali d internazionali alla controinformazione dei giornali del padronato e della BAI TV; dai problemi del quartiere finalmente affrontati ed impostati in favore dei lavoratori, alla scuola, all'assistenza, alla casa. Sono questi in sostanza i nuovi obbiettivi che tutto il corpo socîale della Casa del Popolo di Casellina si trova davanti allo scadere del ventennio della sua fondazione, ed auguriamoci tutti assieme un proficuo lavoro.

La storia della Casa del Popolo in 4 fotografie

Dopo il ventennio di sopraffazioni fasciste ove tutte le libertà ivi compreso quelle ricreative e culturali, per non parlare di quelle politiche erano state soppresse, sì sentì la necessità di ricostruire nella piena libertà tutto quello che per tanti anni era stato soggiogato. Di questa necessità prima di tutti furono i lavoratori che cercavano lo spazio sufficiente per poter esprimere le loro idee e manifestare anche con attività popolari la loro soddisfazione di libertà. Con questo grande impegno nacque qui a Casellina la prima Casa del Popolo che diede molte soddisfazioni anche se in esse sono sempre impliciti grandi sacrifici.
1950 - Prima costruzione del Circolo
Non tardò ad avverarsi quanto forse previsto che una maggiore frequentazioni della nostra Casa del Popolo da parte dei soci e del la popolazione rese evidente la ristrettezza del nostro locale. Pertanto con decisione ed altri sacrifici operammo il primo ampliamento aggiungendo una sala da biliardi ed un altra saletta.
1952 - Costruzione sala biliardi e saletta carte
Trascorsi 7 anni si ripresentò nuovamente la necessità di un nuovo ampliamento.
1959 - Ampliamento e rialzamento (Via di Casellina)
La popolazione di Casellina stava crescendo in notevoli proporzioni e quindi si rese necessario (onde potersi adeguare) una decisione quanto mai coraggiosa anche considerate le condizioni dei sacrifici finanziari che erano stati sopportati da 15 lunghi anni da tutto il corpo sociale. Fu una decisione come abbiamo detto coraggiosa ma indispensabile perché portava con se, altri sacrifici che si sarebbero protratti per anni, ma non fece dubitare della volontà del corpo sociale e quindi fu affrontata con grande entusiasmo e venne così costruito il 1" lotto di una grande casa del Popolo.
1965 - Sistemazione definitiva del primo corpo della Casa del Popolo
Non vorremo dire con questa nostra storia che tutti i nostri obbiettivi siano stati raggiunti ma vogliamo, per concludere dire al tutto il corpo sociale ed ai giovani in particolate che ancora rimane molto da fare come il completamento della nostra CASA DEL POPOLO come è stata interamente progettata e cioè non più priva, di quell'ambiente che dovrebbe, proprio ai giovani, dare quello spazio necessario per le loro attività, e dare a tutti i frequentatori la possibilità di potersi trovare in un ambiente che abbia tutte quelle caratteristiche di cui oggi ogni uomo sente la necessità. Concludendo il Consiglio ritiene doveroso ringraziare i numerosi Presidenti e consiglieri che ci hanno preceduto ed infine un caldo ringraziamento a tutti coloro che con ogni forma hanno contribuito a quanto oggi realizzato.